Il laser non è una bacchetta magica: ecco perché, se non usato correttamente, può rivelarsi inutile.
Il laser in odontoiatria è uno degli strumenti più innovativi e validi che ci siano, ma bisogna saperlo usare. Da solo, non risolve nulla. Per farti capire meglio cosa intendo, voglio raccontarti cosa mi è successo stamattina in studio. Come primo appuntamento ho visitato una ragazza. La chiamerò Margherita per il rispetto della sua privacy.
Margherita ha 42 anni e arriva da noi dalla vicina provincia di Pisa. È in ottima salute, ma fuma circa quindici sigarette al giorno. Appena si siede in poltrona, ci racconta di sé, del suo lavoro e della sua splendida famiglia. Ma, più che altro, ci racconta di quanto sangue veda ogni volta che si lava i denti.
Tanto, troppo. E fuma, aggiungo io! Si, perché la nicotina è un vasocostrittore, perciò tende a mascherare il sanguinamento; figurarsi se non fumasse!
Margherita ci racconta anche che da un po’ di tempo sta cercando di salvare i denti perché vede che le sue gengive si sono ritirate molto. Ci racconta di essersi affidata alle cure di un collega che l’aveva trattata esclusivamente con il Laser, ma senza ottenere beneficio. Ti tralascio alcuni particolari della visita giusto per non tediarti troppo, ma voglio focalizzare la tua attenzione e ragionare insieme a te su un aspetto importante.
Sai perfettamente che la gengivite espulsiva (oggi si chiama parodontite) è un’infezione batterica causata, appunto, dalla placca batterica che va a collocarsi sia sopra la gengiva sia sotto. A patto che tu sia davvero bravo e maniacale a spazzolare come Dio comanda, mi spieghi come fai a eliminarla dallo spazio sottogengivale? Come pensi di arrivarci? Non puoi. È impossibile!
Per farlo, devi necessariamente sottoporti a periodiche sedute di igiene orale professionale. Per intendersi meglio, dobbiamo vederci spesse volte nell’arco di un anno. Ecco che l’igienista, con tutti i suoi strumentini, va a rimuovere fisicamente tutta questa patina nascosta anche e soprattutto sotto la tua gengiva.
Ma torniamo a noi. A Margherita sono state eseguite ben cinque sedute di Laser senza neanche utilizzare un cavolo di strumento manuale, nulla. Solo Laser e basta.
Ma ti pare?
Per debellare la piorrea, al laser vanno affiancati gli strumenti manuali. Proprio come facciamo noi in studio.
Se non vai a rimuovere, a staccare meccanicamente la placca con gli strumenti manuali e ultrasonici, mi spieghi come può il Laser debellare da solo una malattia bestiale come la piorrea? Me lo spieghi? Te lo spiego io: non può, è impossibile. Punto.
Fortunatamente, Margherita ha avuto la brillante idea di guardarsi intorno ed ha capito che queste costosissime terapie non portavano a niente.
Te lo ripeto: il Laser da solo non fa nulla. Hai capito ora?
Però, c’è un però.
Se al Laser viene affiancata una terapia specifica, basata sull’evidenza scientifica e su protocolli clinici riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, ecco che questo risulta essere la ciliegina sulla torta, contribuendo in modo importante alla tua guarigione e al tuo benessere. Proprio così, hai capito bene. La tua guarigione.
Margherita tornerà da noi la prossima settimana e si sottoporrà ad una prima seduta di igiene orale, dopodiché dovrà eseguire altre cosette tra cui il test microbiologico. Di cosa sto parlando? Te lo spiego subito.
La progressione della malattia parodontale (la piorrea, insomma) dipende sia dalla quantità sia dalla composizione della flora batterica; il test, oltre a valutare la carica batterica presente nel prelievo, esamina quantitativamente le specie batteriche, perciò ci fornisce un profilo infettivo utile per migliorare la diagnosi e pianificare il trattamento. Questo test, ripetuto in fasi successive, rappresenta un valido strumento anche per verificare l’efficacia della terapia adottata e determinare la stabilità dei risultati ottenuti
Ti starai chiedendo quanto doloroso sia sottoporsi a questo test. Ti vedo.
Il test non è doloroso affatto, oltre che veloce.
Dovrai stare trenta secondi a bocca aperta per darmi la possibilità di raccogliere un po’ di saliva, tutto qui.